Uno dei miei buoni propositi per il 2019 (o forse era il 2018?) è quello di ritagliare del tempo e cucire per me. Sto facendo grossi progressi, se pensate che prima delle vacanze ho realizzato un paio di pochette impermeabili per i solari 50+, dai quali non posso separarmi. E avete forse dimenticato la blusa Chantilly di The Yellow Peg che ho cucito a Febbraio? Trovate qui il post, per fare un ripasso veloce.
Ho scelto di realizzare un abito da mettere subito in valigia. Quando ho scaricato la versione PDF del cartamodello, però, non sapevo ancora per quale fra i viaggi in programma sarebbe stato ultimato! Sapete poi com’è andata? Scaricato e cucito tutto d’un fiato! Mi ha accompagnata quest’estate e ho scattato le foto in Sicilia a casa dei miei genitori. Adoro indossare abiti, purché non siano troppo corti o scollati sul davanti. Il cartamodello, disponibile in versione cartacea o PDF, vi permette di scegliere se realizzare abito o t-shirt. La vestibilità del mio Doris è molto comoda e, nonostante l’elastico in vita, non stringe!
Il mio primo capo in jersey
Per la realizzazione di Doris, Francesca di Atelier Vicolo n. 6 consiglia di scegliere un tessuto elasticizzato. Io ho acquistato un jersey di viscosa da Giesse Scampoli, sorprendentemente a pois. Ma non è il solito pois! Ciò che è insolito sul serio, invece, è la scelta del blu. A parte due paia di jeans, nel mio armadio non figurano né blu, né beige e tutte le sfumature del marrone. Torniamo al jersey, adesso. Non è stato semplice adattarmi ad un tessuto che non sia il solito cotone che utilizzo per i workshop. Ero agguerritissima e pronta ad affrontare questa sfida! Il mio fedele alleato? L’ago macchina per jersey. Senza il suo aiuto ed incoraggiamento penso proprio che non ce l’avrei mai fatta. Ha evitato infatti che il tessuto si rovinasse. Ho utilizzato il filato Cucitutto di Gütermann in poliestere e realizzato le cuciture con punto zig zag e dritto per gli orli e lo scollo.
Il dettaglio che mi ha fatta impazzire, di gioia
La particolarità di Doris è lo scollo tondo sia davanti che dietro, più profondo sulla schiena ed arricchito da un volant arricciato. E’ la parte dell’abito che ha richiesto maggiore attenzione e applicazione in termini di tempo. Per una volta, sono stata costretta ad imbastire! Lo so che imbastire non è un male del mondo e che nel cucito sartoriale è, quasi sempre, necessario, ma io non sono per nulla abituata. Dopo varie peripezie, ecco qui lo scollo romantico di Doris.
Doris mi calza a pennello. Non ho modificato nulla rispetto al cartamodello, se non la lunghezza della gonna (di 3 cm più corto).
Ed ora, che tessuto scegliereste per la versione invernale?
La scorsa settimana sono stata a Bergamo, alla Fiera Creattiva, ospite dello stand di Burda Style Italia. Questa è stata la mia seconda esperienza come dimostratrice di cucito creativo, della prima vi ho raccontato in questo post.
Cosa rappresenta Burda per me
I cartamodelli di Burda hanno sempre fatto parte della mia infanzia. La mia bisnonna (che trovate qui insieme a nonna Martina) faceva la sarta di mestiere, ma è grazie ai racconti di mamma e di nonna Martina che da piccola sognavo un giorno di poter creare anche io qualcosa con le mie mani. Alcune notti non riuscivo a prendere sonno senza le storie degli abiti di mamma. Lei, nata in una Sicilia in bianco e nero, amava i colori, i tessuti, ma più di tutto i cartamodelli Burda. Così le sere d’estate, per farmi addormentare, la mia camera si riempiva di corse in edicola per accaparrarsi l’ultima rivista e corse al mercato per conquistare le stoffe più belle. Poi, mentre scalpitavo tra le lenzuola, passavamo in rassegna tutti gli abiti che nonna e bisnonna le confezionavano per i weekend con le amiche. La nonna ha continuato a comprare qualche copia della rivista ed io crescendo mi sono tenuta aggiornata e ho visto questo mensile cambiare e migliorarsi. Mi sono sentita di nuovo quella bambina, quando sono stata contattata da Burda Style Italia!
Grazie per essere passate!
I due giorni in fiera sono stati come al solito favolosi e sono passati troppo in fretta. Il mio compito nello stand era di presentare tre progetti, presenti nei numeri di Burda Style, di cucito creativo: una fascia per capelli in jersey di cotone, una borsa da yoga (bellissima, la trovate nel numero di Gennaio) e una tracolla con fiori in ecopelle applicati. Tutti i tessuti utilizzati erano di Gütermann, ed è sempre un piacere lavorare materiali certificati di alta qualità. La fiera era molto affollata (inaspettatamente per me, dato che ha nevicato ed io, da terrona quale sono, non sarei mai e poi mai uscita di casa con 0 gradi!). Ho conosciuto tante ragazze e signore che condividono la mia stessa passione per il cucito e ho incontrato dal vivo persone conosciute finora solo online.
Questa fiera è stata anche l’occasione per testare una macchina da cucire Necchi: la H10E. Ho già raccontato qualcosa nelle Instagram Stories, ma essendomi trovata molto bene vorrei parlarvene anche qui sul blog. E’ una macchina elettronica molto compatta e intuitiva. Ha 12 punti selezionabili da un tastierino sulla destra. E’ possibile regolarne larghezza e lunghezza con dei pulsanti posti al di sopra dello stesso tastierino. Ecco quali sono, secondo me, i punti forti di questa Necchi, considerando che la mia macchina da cucire è una meccanica, la Singer Tradition:
crochet rotativo
velocità di cucitura regolabile
tasto start/stop per cucire senza pedale
fermatura del punto automatico
tastino per alzare e abbassare l’ago
In fiera ho utilizzato anche l’ecopelle, un tessuto molto spesso, e la pressione del piedino si è regolata automaticamente. Direi che questa elettronica è promossa e perfetta anche per chi vuole approcciarsi al cucito per la prima volta.
L’emozione della fiera
Non vedo l’ora di partecipare a una nuova fiera! Ma si può?! L’aria che si respira durante questi eventi creativi è unica. Il cervello va in tilt perché tutti quei materiali e colori insieme non fanno altro che innescare idee creative, una dietro l’altra. E poi c’è il calore e la gioia di cui il mio cuore fa incetta a ogni sorriso, ogni stretta di mano, ogni complimento. Sempre più convinta che questa sia la mia strada, mi sento troppo a mio agio fra aghi e forbici.
Riparto da me
Ciò che mi porto a casa da questa fiera è una gran voglia di sperimentare. Fra i buoni propositi del 2018 avevo elencato anche la volontà di cucire dei capi di abbigliamento basic e forse è arrivato il momento di buttarsi! Tra l’altro, da pochi giorni, è in edicola il nuovo numero di Burda Style Giovane&Easy con tanti modelli per la primavera/estate con istruzioni step by step super dettagliate! Mi sa che partirò da qui!
Ci sono dei capi basic che mi consigliate di cucire?
Le vacanze di Natale sono sempre state per me un momento di profonda riflessione. Torno sempre in Sicilia per qualche giorno, staccando la spina dalla quotidianità. Si tirano le somme dell’anno ormai quasi trascorso e si fanno progetti per i 12 mesi alle porte, mangiando pandoro e schiacciate H24.
Il mio 2017 e i corsi di cucito creativo
Per rocchettiepois il 2017 è stato un anno decisivo, pieno di nuove esperienze (alcune incredibili!) e tante gioie.
Pian piano sto comprendendo quale sia la mia strada.
In questo percorso personale e professionale è stato certamente decisivo l’ incontro con Daniela, che ha un bellissimo negozio (Cuciricuci) a Torino pieno di accessori e macchine da cucire, uno di quei posti in cui perdi la cognizione del tempo, tra un corso di cucito o di maglieria e una tisana calda. È stata lei, la scorsa primavera, a invitarmi a tenere qualche corso. Vi confesso che ero molto titubante e ci ho riflettuto per qualche giorno, non credevo di esserne all’altezza. Dopo il primo appuntamento, però, non vedevo l’ora che arrivasse il prossimo!
Dei corsi di cucito adoro ogni step, dalla pianificazione dei progetti alla preparazione dei kit e dei cartamodelli, a cui dedico molta cura fino al momento del corso, quando felicità e divertimento prendono il sopravvento. (Ho fatto anche la rima!)
I corsi di cucito hanno allargato i miei orizzonti: posso trasmettere la passione e l’amore per quello che per me all’inizio era un hobby, non più soltanto attraverso le creazioni che vendo sullo shop, ma anche, e soprattutto, mostrandovi quello che finora ho imparato su questa forma d’arte meravigliosa.
I buoni propositi per il 2018
Adesso vengo al punto, alla ragione di questo post che scrivo principalmente per illustrarvi alcuni dei miei obiettivi per l’anno nuovo. Qualche giorno fa ho letto l’ultimo post di Francesca Baldassarri, la quale ci propone un bel gioco: #20cosebelle. Leggete qui per scoprire di cosa si tratta. È un ottimo modo per ripercorrere il vostro 2017 e riflettere su ciò che vi aspetta.
Voglio condividere con voi alcune delle dieci cose belle che vorrei accadessero nel mio 2018!
– Far crescere questo nuovo blog: rocchettiepois si evolve! I corsi di cucito sono degli eventi offline dove l’incontro fra le persone e lo scambio di conoscenze fanno da protagonisti. Vorrei ricreare qualcosa di simile anche online su questo sito e costruire un blog che parli di cucito, partendo dalle basi, illustrandovi uno ad uno gli accessori che non possono mancare nella vostra sewing room. Ci sarà un appuntamento mensile con la rubrica “Il cucito e i suoi accessori”!
– Trovare il tempo per cucire dei capi di abbigliamento da aggiungere al mio armadio, partendo ovviamente da modelli super basic, e far parte del movimento #fashionrevolution per una moda più consapevole. Vi terrò aggiornate sui work in progress.
Forse per alcune di voi questi sono obiettivi facilmente raggiungibili, ma per me la situazione è un po’ più complicata, lavorando full time e volendo anche dedicare la maggior parte del tempo libero alla mia famiglia. Non dimentichiamoci, però, che rocchettiepois è nato quasi per gioco, una sfida che ha dimostrato a me stessa che è possibile alimentare questa mia grande passione senza trascurare i miei cari né il lavoro.
Con quest’ultimo pensiero vi saluto e vi auguro un 2018 pieno di… creatività e cucito!
Ci rivediamo a gennaio con il primo post della rubrica “Il cucito e i suoi accessori”!