Mentre aspettavo Matteo, mi sono buttata sul jersey. Ho seguito il corso “Impara a cucire il jersey” di The Yellow Peg e questo ha dato risposta a tutte le incertezze che avevo sui tessuti elasticizzati. Se ricordate, ho cucito una t-shirt prémaman (che sto ancora indossando), ma mi sono poi dedicata ad altri progetti in versione baby che vi mostrerò presto. Cucire il jersey è facile, con le giuste dritte. Se poi Gütermann lancia il Maraflex, un filato perfetto per questo tipo di tessuti, il gioco è fatto!
Perché cucire capi elasticizzati
Date un’occhiata a come siete vestite oggi. Che si tratti di intimo, della maglia o di confortevoli leggings, scommetto che indossate almeno un capo in jersey. I tessuti elasticizzati sono confortevoli ed hanno una vestibilità tale da andar bene anche con qualche chilo in più o in meno, parola di una neo-mamma! Se ci pensate, quasi tutti i capi per neonati sono in questo tessuto, per far fronte alla loro richiesta di comfort H24.
Per il jersey serve davvero una taglia e cuci?
Sarò schietta. La mia risposta è SI. Potreste fare dei tentativi per iniziare e prendere la mano con un tessuto che è certamente diverso dal cotone fermo. Ma, se il vostro obiettivo è cucire dei capi ben rifiniti, la taglia e cuci vi permetterà di dargli un aspetto professionale. In più, con questa potrete lavorare il jersey cucendo e rifinendo in un solo passaggio.
I tessuti elastici hanno bisogno di cuciture elasticizzate, ossia, tanto filo se usate il poliestere (per questo si preferisce usare il punto zig zag o i punti elastici della macchina per cucire). Il semplice punto dritto non è in grado di accompagnare l’elasticità delle fibre e ciò si traduce spesso in cuciture che si spezzano. Ma, Gütermann introduce una novità.
Il filato Maraflex di Gütermann
Maraflex è in commercio in bobine da 150 m. La sua caratteristica principale è fornire alla cucitura, usando un punto dritto, un’elasticità fino all’80%. Può essere utilizzato sia come filo superiore che inferiore. E’ una rivoluzione per cucire i tessuti elasticizzati, soprattutto per chi non ha una taglia e cuci.
Per un risultato ottimale, la cucitura suggerita è un punto dritto che abbia 4 punti in 1 cm. E’ disponibile in 80 colori per cui troverete sempre il colore che vi serve per il vostro progetto. L’ago da usare è quello stretch, consigliato per i tessuti elastici a prescindere dal filato utilizzato.
Lo scorso weekend, ho finalmente testato un nuovo filato Gütermann: il Deco Stitch 70. E’ anche stata un’ottima scusa per provare alcune delle numerose cuciture decorative della mia nuova Singer CE677, una macchina elettronica che si aggiunge alla gamma Singer a fine 2021. Basta davvero poco per personalizzare un capo o un accessorio!
Il Deco Stitch di Gütermann
E’ in 100% poliestere ed è indicato per cuciture decorative ed impunture. Disponibile in 36 colori, è prodotto con la Micro Core Technology® (MCT) Gütermann. Si presenta in una bobina piccola, molto simile a quella del Cucitutto da 100 m, ma con alcune differenze:
la bobina è di colore giallo e non bianca
è da 70 m e non 100 m
ha uno spessore 70 e non 100, ciò vuol dire che è più spesso
Il mio set contiene 10 bobine: 5 colori tinta unita e 5 sfumati. Potete trovare una sua versione qui. L’ho utilizzato come filo superiore, mentre ho lasciato nella bobina inferiore il Cucitutto color bianco.
Primo test Deco Stitch: cuciture decorative su cotone
Ho fatto un primo tentativo con il cotone ed il risultato è super approvato. Sia le tinte unite che i colori sfumati sono in grado di aggiungere quel tocco in più a creazioni semplici. Applicherò questa tecnica a dei nuovi tovaglioli da tavola.
Secondo test: cuciture decorative su finta pelle
Se sul cotone il Deco Stitch è stato approvato, sulla finta pelle è wow! Vogliamo parlare della definizione delle stelline o del rocchetto? Prima di inizare il mio test, ho sostituito l’ago con uno da pelle ed anche il piedino utilizzandone uno in teflon. Il decoro esce fuori e diventa protagonista. Il Deco Stitch da davvero il meglio di sé su materiali spessi tipo feltro, pelle, finta pelle e simili.
Non ho saputo resistere ed ho subito cucito una pochette! Voi cosa cucireste come prima cosa?
Per altre novità di cucito seguite la sezione dedicata sul blog.
Scrivo questo post per convincervi, una volta per tutte, che cucire le asole con la macchina da cucire è semplicissimo. Soprattutto, con una macchina elettronica come la mia Singer C430. Nella sezione ARMADIO SOSTENIBILE del blog, trovate tanti (!) capi di abbigliamento che ho cucito nell’ultimo anno, ma noterete che solo l’ultimo, il Krissa Crop ha due occhielli. Anche io. le ho temute ed evitate come la peste. Ma, è arrivato il momento di affrontarle e soprattutto di parlarne insieme.
Il libretto di istruzioni della macchina per cucire
Sia che si tratti di una macchina da cucire elettronica che meccanica, all’interno del libretto di istruzioni trovate tutte le informazioni necessarie per cucire gli occhielli. Tutti i libretti delle macchine da cucire Singer sono disponibili sul sito e scaricabili in pdf. Ho il mio sempre a portata di mano sullo smartphone, ed è comodissimo! La mia macchina può cucire fino a 13 asole differenti. Eh già, a seconda del capo, del bottone o dello spessore del tessuto, gli occhielli variano.
Nei prossimi paragrafi, illustrerò le principali asole e farò riferimento ai punti della Singer C430, visualizzabili in anteprima sul display e selezionabili utilizzando le frecce.
Asole standard
101. Occhiello con travetta (stretto) per tessuti leggeri e mediopesanti
102. Occhiello con travetta (largo) per grossi bottoni
103. Occhiello a goccia per tessuti pesanti
104. Occhiello a goccia con costina trasversale
105. Occhiello a goccia con costina trapezoidale
Asole arrotondate
106. Occhiello a estremità arrotondata (stretto) per tessuti leggeri e mediopesanti
107. Occhiello a estremità arrotondata (largo) per grossi bottoni
108. Occhiello arrotondato con costina trasversale
109. Occhiello a estremità arrotondate, ideale per tessuti delicati
Asole decorative
110. Occhiello decorativo
111. Occhiello stretch per tessuti elasticizzati
112. Occhiello a punto croce, per tessuti a maglia
Preparati a cucire le asole
Il tessuto
Se devi cucire delle asole su un tessuto molto delicato o elasticizzato, è meglio rinforzarlo utilizzando una tela termoadesiva. Prima, fai una prova su uno scarto dello stesso tessuto. Segna poi la posizione delle asole sul capo con il marker che preferisci. Io, sui tessuti scuri, uso sempre la penna a gesso Prym che ha un tratto molto sottile.
Cambia il piedino della macchina da cucire
Nel kit della tua macchina da cucire, troverai sicuramente il piedino per asole. Per regolarne l’ampiezza, posiziona il bottone sulla guida del piedino. Se il bottone non si adatta bene alla guida muovi la parte scorrevole per adattarla al diametro e allo spessore del bottone.
Filo per cucire ed ago
Per cucire le asole, puoi usare un filo più spesso, perfetto anche per cuciture decorative o impunture. Nel caso, bisognerà adattare anche l’ago della macchina da cucire con uno più spesso da 100. Sapevate che gli aghi non si scelgono solo in base al tessuto ma anche in base al filo? Le asole possono essere decorative: volendo si possono realizzare in un colore a contrasto rispetto al tessuto. La densità dei bordi dell’occhiello può essere regolata con il controllo per la lunghezza del punto. Io ho cucito con il Cucitutto di Gütermann.
Pronti, partenza, via!
Fai attenzione che il filo passi all’interno del piedino. Abbassa la leva dell’occhiello e spingi indietro il telaio del piedino. Si parte! A questo punto, sei pronta per realizzare asole uguali una dietro l’altra. La mia macchina da cucire fa tutto da sola, sarà per questo che voglio mettermi subito a cucire camicie su camicie?! Premo il tasto start e, quando avrà finito, si fermerà da sola. Io dovrò solo tagliare il filo, con il tasto automatico. Un sogno!
Usa il taglia asole
Per la prima volta, lo scucirino ha svolto il compito per cui è stato creato: tagliare le asole! Ho posizionato uno spillo in prossimità della fine dell’occhiello per evitare di far danni.
Sorfila
Ultimissimo step, per degli occhielli perfetti: taglia i fili in eccesso ed applica una colla per sorfilo per far si che non si sfilaccino.
La finta pelle è un materiale molto versatile. Ti permette di dare corposità a borse ed accessori ed è fantastico l’effetto che si crea combinandola con tessuti diversi come il cotone, per esempio. Solitamente, chiamiamo “ecopelle” la finta pelle, ma è un errore. La prima, infatti, è vero cuoio ma a ridotto impatto ambientale, per via dei processi di produzione regolati dalla UNI 11427:2011. La finta pelle è invece completamente plastica: su un tessuto, naturale o sintetico, viene spalmato del materiale polimerico di origine petrolchimica. Io, per i workshop e per alcune mie creazioni, utilizzo la finta pelle che acquisto da Giesse Scampoli.
Prima cosa: sostituire l’ago
Quando si cuce, è importantissimo abbinare aghi e tessuti da lavorare a macchina. Per pigrizia, ammetto che all’inizio cucivo sempre con un ago universale 80/90 per tessuti generici, ma da quando sono più attenta al cambio ago mi accorgo di fare meno pasticci (punti saltati, filo che si spezza, ago che si rompe,ecc)! Gli aghi per pelle sono più robusti e resistenti rispetto agli altri aghi. Hanno una punta dalla forma triangolare che permette di forare il tessuto senza però strapparlo.
Partiamo con il piedino giusto
Essendo un materiale “plasticoso”, il primo problema che ho riscontrato cucendo la finta pelle è che la mia macchina da cucire non riesce, nella sua dotazione base, a farla scorrere agevolmente. Considerate che al momento ho una macchina da cucire super super base e meccanica e il piedino standard non è certamente quello ideale per la lavorazione di materiali non tessuti come la finta pelle o la tela cerata.
Il doppio trasporto e il piedino in teflon
Questo disagio non si verificherebbe nel caso di una macchina da cucire con doppio trasporto: dietro al piedino c’è un sistema che si muove insieme alle griffe inferiori, cioè ai dentini che troviamo nascosti sotto la piastra, per intenderci. Grazie al doppio trasporto, i tessuti vengono appunto trasportati dall’alto e dal basso nello stesso istante e in maniera uniforme. Questo sistema è molto utile soprattutto se si cuciono insieme materiali differenti perché i due strati si muovono insieme senza spostarsi. Chi non può dotarsi di una macchina da cucire a doppio trasporto, può però lavorare la finta pelle con un piedino in teflon, come quello che vedete in foto. Il piedino permetterà al materiale di scorrere facilmente e non si creeranno grinze. Inoltre potrete utilizzarlo anche per altri materiali difficili come la gommapiuma e la ciniglia.
Punto e filo
Quando cucio la finta pelle, preferisco utilizzare un punto largo; un punto troppo stretto potrebbe lacerare il materiale o creare delle antiestetiche grinze. Per quanto riguarda invece il filo, sono un’affezionata del 100% poliestere, anche quando creo con tessuto di cotone.
Diamoci un taglio
La fase più divertente e soddisfacente quando scelgo di realizzare un qualcosa in finta pelle è il momento del taglio. Solitamente mi serve tagliare linee rette, cucendo per lo più pochette o borse, quindi la scelta migliore è per me sempre il cutter a rotella che va comunque utilizzato con un piano di taglio.
Prepararsi a cucire a macchina
Ultima accortezza, dopo di che voglio vedervi tutte all’opera!, è scegliere bene gli accessori che ci accompagneranno nell’ultima fase della progettazione della nostra creazione. Se per il cotone possiamo tranquillamente fissare il lavoro con gli spilli e poi andare a cucirci sopra, lo stesso non si può dire quando abbiamo tra le mani della finta pelle, ecopelle, pelle o tessuti impermeabili rivestiti. Gli aghi lascerebbero dei fori permanenti. Sui tessuti di cotone o maglia, invece, non succede…pensate alla miriade di aghi che trovate quando acquistate una camicia da uomo! Io consiglio di utilizzare delle pinzette, per evitare di lasciare segni.
Spero che questi consigli siano utili, soprattutto alle principianti e a chi vede la finta pelle come un materiale impossibile da cucire con una macchina da cucire basica.
Perché non provare con un progetto semplice come il segnalibro in ecopelle? Trovi qui il tutorial passo dopo passo!
Immaginate di poter realizzare dei capi o degli accessori unici, con dei tessuti che abbiano un pattern che vi identifichi completamente, magari disegnato proprio da voi, di quella sfumatura di colori che mai siete riuscite a trovare in commercio. Tutto questo può diventare realtà, grazie a The Color Soup!
Un’azienda dal cuore giovane che ha voglia di fare rete
La prima cosa che mi ha davvero colpita di questa realtà è che dietro ci sono menti giovani molto, molto preparate. E non solo, è proprio la passione e l’entusiasmo che ci hanno trasmesso ad aver reso la nostra visita ancora più piacevole. E’nel 2015, che il Gruppo Miroglio, per avvicinarsi a creative, amanti del cucito e grafici ha scelto di investire in un progetto capace di fornire tessuti personalizzati di alta qualità ma alla portata di tutti. La stampa digitale permette la realizzazione anche di un solo metro di stoffa. Sul sito si ha la possibilità di scegliere fra un numero infinito di stampe bellissime, molte delle quali di graphic designer emergenti. In alternativa, si può effettuare l’upload di un proprio disegno. Un connubio perfetto fra creatività, tecnologia e voglia di fare rete. Questa è l’aria che si respira soprattutto nella sezione blog del loro sito, che raccoglie delle interviste a creative che hanno scelto The Color Soup per i loro capolavori.
La visita dello stabilimento Miroglio Textile
Lo scorso mese, insieme al Torino Craft Collective, sono andata a visitare lo stabilimento tessile Miroglio Textile di Govone (CN) dove vengono stampati i tessuti di The Color Soup. Ero davvero emozionata all’idea di tuffarmi fra kilometri di stoffa. Ad accoglierci, il team al completo: Samuele, Elena e Daniela ci hanno sapientemente guidate in un tour appassionante. Partendo da bobine giganti di tessuto, abbiamo seguito la lavorazione passando dalla faldatura, alla stampa, al lavaggio, alla fase di termofissaggio. Ho scoperto che per ciascuno dei tessuti grezzi esiste una vera e propria ricetta sia per quanto riguarda la preparazione alla stampa che per il lavaggio e finissaggio del colore! Samuele, ci ha anche raccontato la storia delle stampanti digitali per tessuti che sono passate dalla lavorazione di 5 metri all’ora nel 2000, a 5000 metri all’ora oggi. Un’altra cosa interessante è che il tessuto ordinato sul sito Thecolorsoup (anche se si tratta di 1 metro) segue lo stesso flusso di lavorazione dei tessuti ordinati dai grandi player come Zara, Nike ecc.
Shopping nelle Langhe
Una giornata tanto gioiosa non poteva non concludersi con dello shopping selvaggio!!! Se vi trovate in zona, vi consiglio di fare un salto al negozio di tessuti. Noi abbiamo impiegato più di un’ora a rotolarci fra scampoli stupendi e di qualità.
Vorrei tanto ringraziare Elena per la sua disponibilità e gentilezza e fare i complimenti a tutto il team! State andando alla grande!
Per la rubrica “Il cucito e i suoi accessori”, oggi vi parlerò del mini ferro da stiro a vapore Prym. Si sa che nel cucito chi ben stira è a metà dell’opera. Personalmente, durante la realizzazione di un accessorio, dedico molto più tempo a stirare che a cucire.
Il problema dello spazio
Sogno di avere una stanza completamente dedicata al cucito. Una stanza con un tavolo dedicato al taglio, uno alle macchine da cucire, uno alle spedizioni. Uno di quegli spazi che trovi solo su Pinterest, insomma. Purtroppo, per adesso, devo accontentarmi di un angolino in camera da letto. Ciò vuol dire che non c’è proprio spazio per una zona stiro fissa. Sapete bene che, anche mentre si lavora su un singolo progetto, bisogna tornare all’asse da stiro più volte, per fissare o per preparare a cucire i vari passaggi. Io sono una di quelle a cui stirare piace, mi rilassa proprio! Ma stirare per prepararmi a cucire è scomodissimo, anzi, lo era, perché significava spostarmi in soggiorno dove ho un po’ più spazio per posizionare (temporaneamente) l’asse e il ferro da stiro. Per evitare questo vai e vieni, ho spesso rinunciato a stirare alcuni passaggi, rischiando di compromettere l’intero progetto. La soluzione è il piccolo ferro da stiro a vapore Prym!
Chi trova un mini ferro da stiro trova un tesoro
Da quando l’ho scoperto, il ferro da stiro è sempre al mio fianco. Mi tiene compagnia accanto alla macchina da cucire. E’ maneggevole e finalmente riesco a cucire e stirare restando nella stessa posizione! Date le ridotte dimensioni, è anche un fedele compagno di viaggio. Nella confezione si trova anche un sacchetto con coulisse ideale per il trasporto. In più, la sua ergonomia permette di avvolgere il filo robusto tutto attorno all’impugnatura e anche di bloccarne l’estremità per evitare che si srotoli.
Piccolo, ma va come un treno…a vapore
Il ferro da stiro Prym misura circa 13×7 cm ed è a vapore! Oltre alla custodia in tessuto, ho trovato nella confezione anche un misurino per dosare l’acqua. Ci sono due finestrelle trasparenti nella parte superiore che indicano il livello massimo dell’acqua. La sua potenza è regolabile a 110 o 220 volt. Riesce a raggiungere piccoli spazi grazie alla sua punta, rendendolo così un ferro da stiro ideale per lavori di patchwork o cucito creativo da stirare al volo.
Voi come vi organizzare fra stirare e cucire? Qual è la vostra soluzione? Tra di voi c’è qualche fortunata che ha una postazione da stiro fissa o arrancate come me in pochi metri quadrati? E tu, che hai una stanza come quelle che si trovano su Pinterest, se stai leggendo ti prego invitami a prendere un tè!